LA CONFESSIONE DI PIETRO

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] XVIII TEMPO ORDINARIO – Giovedì (I) 3

 

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».


Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente

Chi cerca Dio, cerca un ideale. L’ideale è nobile quanto più è alto. Dio è al di là di tutto ciò che è umano. Platone mette Dio nel mondo soprannaturale delle idee. Per la Bibbia JHWH è inaccessibile, supera ogni concetto e idea umani, nessuna immagine lo può rappresentare, non rivela il suo nome. Però JHWH fa una cosa unica: scende fra gli uomini sul monte Sinai, nell’arca dell’alleanza, nel tempio di Gerusalemme, nella potenza degli uomini di Dio, nei profeti. Pietro confessa che Gesù è Figlio del Dio vivente, è il Messia. Così facendo, recita il primo articolo del Credo cristiano: la fede in Dio Padre e nel suo unico Figlio, che per noi e per la nostra salvezza è disceso dal cielo ed è divenuto uomo. È la costatazione gioiosa che l’abisso fra il cielo e la terra è superato, che è stato gettato un ponte fra il sommo ideale e la reale vita umana. Il cristianesimo è il lieto annuncio che Dio e l’uomo sono diventati uno.

 

A te darò le chiavi del regno dei cieli

Questa frase è scritta, in greco, sotto la cupola della basilica di san Pietro a Roma, proprio sopra il baldacchino dell’altare maggiore, il luogo dove viene affermato il potere della Chiesa, del papa e dei vescovi.

Non è difficile per noi accettare questo dogma, perché crediamo, ma lo è per i non credenti. Dare le chiavi è un’espressione metaforica, ma piena di significato: significa dare la responsabilità, la fiducia. Non diamo le nostre chiavi a chiunque, eppure nelle nostre case non ci sono che oggetti. Cristo dà a Pietro le chiavi del regno, e il regno significa la realizzazione di tutti gli ideali, la salvezza dell’umanità, il perfezionamento della creazione. E tutto questo Dio lo ha affidato agli uomini?

Un pensatore francese espresse il suo stupore con un aforisma: per noi è difficile credere totalmente a Dio, ma per Dio deve essere stato infinitamente più difficile credere agli uomini. È una battuta, ma ci fa pensare all’immenso e incomprensibile mistero della relazione personale che si realizza fra noi e Dio attraverso la fede. Anche l’unione umana più intima, il matrimonio, secondo le Scritture è solo un’immagine dell’unione spirituale fra Dio e l’anima che ha fede in Lui.

 

Beato te Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli

Spesso si giudicano le persone dalla cultura, che di solito determina la posizione nella società. Chi conosce la musica è musicista, chi ha studiato medicina diventa medico. Pietro ha ricevuto la conoscenza delle cose divine, una conoscenza che supera i limiti umani, ed è divenuto uomo di Dio. Ci sembra incredibile, eppure non è tanto strano.

Tutti gli artisti, quando parlano dei loro lavori, dicono di aver avuto un’ispirazione quasi divina, della quale si sono messi al servizio, offrendogli il proprio talento.

Ma ogni uomo nel cuore è un artista, soprattutto in senso morale. Nel corso della vita, ogni uomo dipinge nella sua anima l’immagine di Dio, secondo ciò che Dio gli suggerisce nella coscienza, e secondo l’ispirazione per il bene o per il male. Allora anche noi, in senso lato, apriamo e chiudiamo il regno dei cieli, anche noi abbiamo ricevuto le chiavi. Ascoltiamo la voce di Dio nel cuore e facciamo il bene che ci invita a fare.


IL VANGELO di tutto l’anno sono le riflessioni sul Vangelo festivo e feriale tratte dall’omonimo libro di padre Tomáš Špidlík.

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] XVIII TEMPO ORDINARIO – Giovedì (I) 4 Il libro è disponibile presso EDIZIONI LIPA