A CESARE CIÒ CHE È DI CESARE

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] IX TEMPO ORDINARIO – Martedì (I) 3

Dal Vangelo secondo Marco
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.

 


È lecito o no dare il tributo a Cesare?

Il sistema delle tasse è vecchissimo. Appare in forme diverse, ma il principio è sempre uguale: l’uomo vive in una società che lo protegge, quindi è obbligato a contribuire al suo mantenimento. Quando parliamo di tasse pensiamo soprattutto al denaro, ma ci sono anche dei doveri che contribuiscono a mantenere l’ambiente. Sono più grandi del denaro, perché coinvolgono l’uomo intero. Sono, fra gli altri, l’esempio e la parola: con le parole si forma l’opinione pubblica, che può avere molta influenza sugli altri. Il Concilio Vaticano II avverte soprattutto i giornalisti, che hanno una grande responsabilità nel riferire i fatti: perciò il loro tributo è particolarmente alto. Nelle piccole società, come le famiglie, questo tributo si paga sotto forma di pazienza e tolleranza. Gli impiegati degli uffici pubblici pagano il loro tributo in rapidità, efficienza e cortesia. Ognuno a modo suo, tutti paghiamo il nostro tributo.

 

Tributo a Cesare

Cesare era l’imperatore, e le tasse venivano raccolte nel suo nome. In Palestina Cesare era il simbolo dello straniero, di qualcuno che con la forza e la violenza aveva occupato il paese; pagare le tasse a Cesare, per gli Ebrei era un’umiliazione. Però parlare contro Cesare era rischioso; perciò la domanda rivolta pubblicamente a Gesù dai farisei era ambigua e insidiosa. Vediamo come Gesù riesce a venire fuori da questa trappola.

Per motivi religiosi gli Ebrei non potevano tenere immagini e raffigurazioni, ma facevano un’eccezione per l’effigie di Cesare sul denaro che tenevano nelle loro saccocce. Gesù smascherò la loro incoerenza.

I teologi che vogliono trarre dall’episodio una conclusione morale, si pongono la seguente domanda: un cristiano può ubbidire ad un governo illegale, ad una amministrazione che ha preso il potere con la violenza? In teoria la risposta è chiara, in pratica i casi particolari sono molti. Possiamo sottometterci ad un ordinamento diretto al bene e ad una convivenza ordinata, anche se implica sottometterci ad un nemico, ma dobbiamo rifiutare di obbedire e dobbiamo rifuggire dalla collaborazione con un potere volto al male.

 

A Dio ciò che è di Dio

Parlando in generale, tutte le cose sono di Dio e a Lui appartengono, ma in modo particolare si considera divino ciò che porta la sua immagine. Fra queste immagini la più perfetta è quella che ha fatto Lui stesso: l’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio (Gen 1,26-27). L’uomo quindi non può essere impiegato per altri scopi se non per il servizio divino, che accresce la sua divinità.

“Grande cosa è l’uomo!”, esclama san Basilio: anche se fosse l’ultimo mendicante, malato, inabile, l’uomo rimane sempre immagine di Dio e come tale deve essere trattato con onore. San Giovanni Crisostomo scrive agli educatori dei giovani: se viene ben pagato chi ha scolpito la statua dell’imperatore, che ricompensa darà Dio a chi contribuisce ad abbellire l’immagine divina?

Oggi si parla dei diritti umani, ed è un’ottima cosa; ma non dimentichiamo però che il primo diritto dell’uomo è quello di essere ciò che è: immagine di Dio.

 


IL VANGELO di tutto l’anno sono le riflessioni sul Vangelo festivo e feriale tratte dall’omonimo libro di padre Tomáš Špidlík.

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] IX TEMPO ORDINARIO – Martedì (I) 4 Il libro è disponibile presso EDIZIONI LIPA