LA ZIZZANIA NEL GRANO

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] XVII TEMPO ORDINARIO – Martedì (I) 3

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

 


Il campo è il mondo

Tutte le religioni e le filosofie si pongono il problema dell’origine del male. Le favole, che risalgono in genere a tradizioni letterarie antichissime, professano un dualismo originale. Due forze, due poteri e due tipi di uomini si combattono a vicenda, ma non si sa qual è la loro origine. Però si afferma ottimisticamente che i buoni sono più forti e alla fine vincono sempre. La Bibbia, al contrario, non ammette il dualismo. Esiste un solo Dio, creatore del cielo e della terra, e tutto ciò che esiste è buono (Gen 1,4ss). Il male è venuto nel mondo dall’uomo, dal suo libero consenso. Ma consenso a che cosa? Nel paradiso si insinua il serpente. Nel cuore umano, che è il paradiso interiore, arriva il serpente sotto forma di pensieri cattivi.

Abbiamo tante ispirazioni: quelle che vengono da Dio sono buon seme, quelle cattive sono disturbi, zizzania. Con il nostro consenso sia le prime che le seconde possono prendere radici nel suolo del nostro cuore.

 

La zizzania sono i figli del maligno

Il male entra nel cuore con un pensiero cattivo. Ci vengono tanti pensieri, ma non tutti sono cattivi, molti conducono al bene. Come distinguerli?

Gli autori parlano di “discernimento degli spiriti”, partendo dal principio che l’uomo possa essere influenzato anche da ciò che va oltre la realtà visibile, un mondo soprannaturale dove si svolge una continua lotta fra bene e male. I Padri del deserto egiziano fissano dei princìpi di discernimento ricavati dalla loro stessa esperienza. Il primo è che ciò che turba e toglie la pace viene dal maligno: Dio, all’anima, dà solo la pace. Evagrio compila un elenco di otto pensieri maligni che poi diventeranno i sette vizi capitali.

Lo scopo dei Padri è insegnare all’uomo a distinguere il bene dal male e a rendersi conto da dove essi hanno origine.

 

Il nemico che l’ha seminata è il diavolo

I cattivi pensieri, dicono i Padri, arrivano all’improvviso e proprio quando siamo più fragili, più disposti a cedere. Bisogna essere continuamente vigilanti.

Di questa attenzione parlano i seguaci del cosiddetto movimento esicastico, che considerano la pace interiore  condizione necessaria per pregare senza distrazioni. In modo metaforico dicono che alla porta del nostro cuore dobbiamo mettere un angelo con la spada di fuoco, cioè la virtù della vigilanza, il quale chieda ad ogni pensiero e ad ogni ispirazione che vuole entrare: sei dei nostri o del nemico? (Gs 5,13). Anche Origene dà un consiglio del genere: uccidere i figli di Babilonia quando sono ancora piccoli (Sal 137,9), distruggere i semi di zizzania prima che attecchiscano.

Il contrario della vigilanza spirituale è la negligenza verso ciò che ci contamina il cuore: solo un cuore puro può vedere Dio (Mt 5,8).

 


IL VANGELO di tutto l’anno sono le riflessioni sul Vangelo festivo e feriale tratte dall’omonimo libro di padre Tomáš Špidlík.

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] XVII TEMPO ORDINARIO – Martedì (I) 4 Il libro è disponibile presso EDIZIONI LIPA