Quando i primi monaci si sono ritirati nel deserto, non avevano l’idea di fare una cosa diversa da ciò che costituisce il compito di ogni vita cristiana. Non pensavano che ci fosse una qualche vocazione monastica aggiunta alla vocazione cristiana. Volevano semplicemente essere o diventare veri cristiani. E non consideravano gli altri cristiani non monaci esclusi dalla perfezione più alta. Al contrario, sono numerosi i racconti che hanno lo scopo di mostrare ai monaci gli esempi più alti in persone apparentemente comuni. Oggi che stanno crollando gli ultimi resti di quell’assetto sociale che ha garantito per secoli il cristianesimo e la fede torna di nuovo ad essere una questione di libera adesione che può richiedere anche di andare controcorrente rispetto alla mentalità diffusa, c’è l’urgenza di tornare a queste radici della vita cristiana, ai suoi fondamenti battesimali. E i religiosi devono forse scoprire che la loro vocazione nella Chiesa non è una vocazione particolare, ma la vocazione di ogni battezzato, vissuta nella dimensione, potremmo dire, della massima urgenza, e con ciò realizzano quanto è loro proprio.