Irénée Hausherr (Eguisheim, 7 giugno 1891 – Colmar, 5 dicembre 1978) entra nella Compagnia di Gesù nel 1909. Durante la prima guerra mondiale studia teologia a Gemert (Paesi Bassi), Enghien (Belgio) e a Parigi.
Oltre al greco e al latino studia numerose lingue (inglese, tedesco, siriaco, armeno, arabo, russo e lingue slave). Nel 1923 è ordinato sacerdote.
Dopo gli studi di filologia e teologia, dal 1927 insegna al Pontificio Istituto Orientale di Roma.
È considerato il fondatore degli studi di spiritualità dell’Oriente cristiano a livello accademico. La sua opera è stata proseguita da Tomáš Špidlík, suo successore al Pontificio Istituto Orientale.
Irénée Hausherr ha pubblicato numerosi libri e articoli (alcuni, ad esempio quelli nel Dictionnaire de spiritualité, sotto lo pseudonimo di J. Lemaitre) in cui la fine conoscenza e l’erudizione si sposano felicemente ad una grande chiarezza espositiva. I suoi autori prediletti sono Evagrio Pontico, Massimo il Confessore e Simeone il Nuovo Teologo. I suoi studi sulla preghiera (nell’ambito dell’esicasmo, pratica che Hausherr ha contribuito a far conoscere in Occidente), la direzione spirituale, il “pénthos” (compunzione), la “philautía” (amor proprio, egoismo) e la contemplazione costituiscono tuttora un prezioso riferimento per gli studiosi.
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