Juliana Osorgin (1923-2017) nasce a Baden-Baden, in Germania, da una famiglia di nobili possidenti della Russia imperiale, emigrati in seguito alla rivoluzione e alla guerra civile russa. Porta questo nome perché gli Osorgin erano discendenti di santa Juliana di Lazarevo, una santa russa del XVII secolo, moglie e madre venerata per la sua pietà e carità in tempi difficili.
Quando Juliana è ancora una piccola bambina, si trasferisce a Clamart, un sobborgo di Parigi, intorno alla minuscola chiesa dei Santi Costantino ed Elena, dove il nonno è ordinato sacerdote all’età di 71 anni. Da questa stretta comunità patriarcale a 10 anni arriva in un collegio cattolico
per ragazze, Sainte-Marie de Neuilly, una scuola pioniera nell’istruzione superiore per le donne, guidata dalla madre del futuro cardinal Daniélou. Dopo il collegio ottiene un baccalaureato e una licenza in Lettere alla Sorbona. Frattanto, nel 1940-41, si incontra con Alexander Schmemann, studente all’Istituto di Teologia Saint-Serge. Lei ha 17 anni, lui 19. Nel 1943 si sposano. La famiglia cresce e Alexander viene ordinato sacerdote. Nel 1951, con tre figli, la coppia si trasferisce in America. Qui, mentre padre Alexander si dedica al consolidamento del seminario e della facoltà teologica di St. Vladimir e diviene un punto di riferimento dell’ortodossia mondiale, Juliana insegna francese nelle scuole superiori.
Quando padre Alexander muore nel 1983, Juliana che lo aveva sostenuto e aveva condiviso il suo lavoro durante il suo ministero, comincia a viaggiare in tutto il paese, ricercata da parrocchie e gruppi per ritiri e conferenze. “Mentre raggiungo le fasi finali del mio viaggio verso il regno”, scrive Juliana anni dopo, “guardo indietro con infinita gratitudine per i molti anni che ho trascorso come moglie di un prete. Sono ancora la moglie di un prete…”.
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