Vladimir Sergeevič Solov’ëv nacque a Mosca il 29 gennaio del 1853. Era figlio dello storico Sergej, rettore dell’università di Mosca, e nipote di un sacerdote ortodosso. Da parte di madre era discendente del filosofo ucraino Skovoroda. Dopo gli studi classici e un breve periodo di ricerche nelle scienze naturali, studiò filosofia e teologia. Concluse gli studi nel 1874 con la brillante difesa della sua tesi: Crisi della filosofia occidentale (contro i positivisti). Questa sintesi venne completata nell’opera Critica dei principi astratti (1880), dove espone la sua teoria della conoscenza. Dopo dei viaggi in Europa occidentale e l’insegnamento a Mosca, fu nominato professore all’università di San Pietroburgo, dove le sue Lezioni sulla Divinoumanità (1877-1881) ebbero un grande successo. Nel 1881 abbandonò l’insegnamento per condurre la vita del libero pubblicista. Nel 1891 divenne direttore della sezione filosofica della grande enciclopedia russa Brockhaus-Efron.
Si susseguono le sue pubblicazioni maggiori: Fondamenti spirituali della vita (1882-1884), La storia e il futuro della teocrazia (1885-1887), La Russia e la Chiesa universale (scritto in francese, 1889), Il senso generale dell’arte (1890), Il senso dell’amore (1892-1894), La giustificazione del bene (1894-1896), La filosofia teoretica (1897-1899), Tre dialoghi sulla guerra, sulla morale e sulla religione e il racconto dell’Anticristo (1899-1900).
Solov’ëv morì prematuramente all’età di quarantotto anni a Mosca il 31 luglio (13 agosto, secondo il calendario gregoriano) del 1900. Di lui si può dire che stia al centro del pensiero filosofico-religioso russo. Egli cercava la sintesi, come della fede e della ragione in un realismo intuitivo-mistico, così delle due correnti principali del pensiero russo, lo slavofilismo e l’occidentalismo. Le grandi idee sintetiche e universali del suo pensiero sono: la “tuttunità” (vseedinstvo) di Dio e dell’universo cosmico e storico; la “divinoumanità” (bogocelovecestvo) di Cristo e della Chiesa; la “teocrazia universale” cristiana, cioè il regno di Cristo sulla terra.
Solov’ëv è uno spirito sistematico, unisce le sue esperienze intuitivo-mistiche con coraggiose speculazioni teoretiche. Ammirevole è il suo itinerario religioso sino all’accettazione della Chiesa universale. Egli espone magistralmente come tutto il processo cosmico e storico, tutta l’evoluzione della natura — dai primi elementi fino alla coscienza umana — il lungo processo della storia universale, tutto tenda verso il Dio-uomo, Cristo incarnato; egli è il primo principio della storia del mondo, la forza che spinge gli eventi dell’universo verso Dio. Cristo dirige anche il processo psicologico. Anche gli elementi materiali ricevono, nella vita cristiana, un significato spirituale, cristologico.
DI QUESTO AUTORE:
Il mantello di Elia
A cura del Centro Aletti