GESÙ APPARE AGLI APOSTOLI
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma
Perché la gente ha paura degli “spiriti”, anche se si tratta di una persona conosciuta e amata? La risposta non è difficile. Qualcuno è vissuto con noi, apparteneva alla nostra vita, e ora non è più fra noi. Ciò che chiamiamo “spiriti” non è una realtà di questo mondo. Nell’immaginazione popolare gli “spiriti” si nascondono nei boschi, nelle paludi, nei castelli stregati. E a tutti viene attribuita la volontà maligna di trascinare i vivi nel loro regno di morte.
Cristo risorto vuole che gli apostoli lo tocchino e si nutrano del suo corpo glorioso. Ci stupisce però che il corpo glorioso possa avere fame. Cristo considera necessario convincere gli apostoli che la sua resurrezione è un reale ritorno alla vita, alla sua concretezza, alle sue relazioni, che sono state interrotte con la morte. Non attira gli apostoli nel regno dei morti, come si crede nelle superstizioni, ma dà loro la prova che Egli ha sconfitto il regno dei morti.
Di questo voi siete testimoni
Gli apostoli mettevano al centro delle loro prime prediche la testimonianza della resurrezione di Gesù dai morti. Lo leggiamo nella predica di san Pietro a Gerusalemme nel giorno della Pentecoste: “Questo Gesù Dio l’ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni”(At 2,32). La parola greca martys, testimone, viene latinizzata in martyr e cioè, in linguaggio cristiano, martire.
Come si spiega questa alterazione del significato? I martiri cristiani accettavano volontariamente la morte per Cristo. Sarebbe sbagliato dire: per un ideale, perché significherebbe che consideravano i loro princìpi più importanti della vita stessa. Nessuno può disprezzare la vita, sarebbe suicidio. I princìpi, gli ideali sono motivi più o meno nobili, ma è sempre ambiguo il rapporto fra l’ideale e il sacrificio di sé. Morendo per Cristo, i martiri cristiani testimoniano che, pur subendo la morte, la vita non viene distrutta. Attestano la fede nel ritorno di Cristo su questa terra, e del loro ritorno insieme a Lui.
E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso
Gli apostoli testimoniavano a tutto il mondo che Gesù è risorto dai morti, che è vivo. Veniva spesso loro rivolta la solita domanda: “Ma allora dov’è, dove vive?”. Non sappiamo cosa rispondessero nei singoli casi, ma il libro Atti degli Apostoli è tutto una grande risposta che si può riassumere così: “Cristo vive in noi perché ci ha dato il suo Spirito”.
Nel Credo lo Spirito ha l’attributo di “vivificante”, che dà la vita. Cristo è risorto dai morti perché è “uno” con il Padre e con lo Spirito Santo. I cristiani ricevono lo stesso Spirito per essere “uno” con Cristo e con il Padre. Anche loro hanno la sicurezza di risorgere dai morti.
La parola “spirito” è filologicamente parente con “spirare, respirare”: vive chi respira. Lo Spirito Santo è come se fosse il respiro di Dio. C’è chi crede che gli spiriti delle favole attirino i vivi nel regno dei morti; lo Spirito di Dio, al contrario, ci introduce nella vita, la vita eterna, che nessuno ci potrà togliere.
IL VANGELO di tutto l’anno sono le riflessioni sul Vangelo festivo e feriale tratte dall’omonimo libro di padre Tomáš Špidlík.
Il libro è disponibile presso EDIZIONI LIPA |