LA MANNA DAL CIELO

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] III TEMPO PASQUA – Martedì 3

 

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

 


I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto

Conosciamo il racconto dell’Esodo (Es 16) sul miracoloso nutrimento che gli Ebrei ricevettero dal cielo: la manna. Chi ha viaggiato nel deserto del Sinai può figurarsi bene la situazione: è un viaggio difficile anche oggi, in automobile e con i rifornimenti. Immaginiamo la traversata di questo deserto, le carovane con la gente e il bestiame che avanza faticosamente nelle vallate fra le rocce. Non c’è da meravigliarsi se gli Ebrei si lamentavano e avevano nostalgia dell’Egitto e della sua abbondanza.

Il simbolo dell’Esodo è chiaro: l’Egitto significa la schiavitù del peccato, il passaggio attraverso il Mar Rosso è il battesimo purificante, la terra promessa è il regno di Dio. Il cammino attraverso il deserto è la vita umana. Senza un aiuto speciale da parte di Dio non si può intraprendere nessun cammino attraverso il deserto. Questo aiuto si concretizza per noi nell’eucarestia, “pane del cielo”.

 

Non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero

L’eucarestia è il cibo per il cammino della vita. L’ultima santa Comunione prima della morte si chiama in latino viaticum, rifornimento per il viaggio. Nei tempi passati, i cristiani chiedevano sempre la presenza del sacerdote nel momento del trapasso, per morire con l’eucarestia in bocca. La vita è un passaggio e l’eucarestia ci dà la forza per attraversarlo.

Si dice che la manna bastò per tutti e a tutti piacque il suo sapore (Es 16,17-18). Allo stesso modo l’eucarestia dà tanta forza a tutti, a seconda della vocazione di ognuno.

 

Il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo

Il pane è l’elemento fondamentale del nutrimento, e il suo scopo è mantenere in vita l’uomo. Siamo talmente abituati a nutrirci che non pensiamo mai al procedimento lungo e complicato che precede l’arrivo di un pezzo di pane sulla nostra tavola. Non pensiamo al mulino, alla preparazione della pasta o del forno. E questo è niente al confronto della storia che precede la farina: il seme vagliato, sparso, interrato; la buona terra e la pioggia e il sole che ci sono voluti per portarlo a maturazione; infine la mietitura. In ogni pane c’è una parte della vita della natura, e del resto solo le cose vive sono commestibili: le piante, i frutti, la carne degli animali, certo non i metalli o le pietre, fredde e immobili. Attraverso il cibo che diventa vita per noi, entriamo in comunicazione con la vita della natura.

Il pane ci dà la vita. Ma Gesù ci promette che con il pane quotidiano ci darà anche la vita divina. Attraverso l’eucarestia, Gesù dà vita soprannaturale al mondo. Attraverso la santa Comunione la vita divina entra in noi, diventa vita nostra, ci rafforziamo e cresciamo nell’eternità.

 


 

IL VANGELO di tutto l’anno sono le riflessioni sul Vangelo festivo e feriale tratte dall’omonimo libro di padre Tomáš Špidlík.

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] III TEMPO PASQUA – Martedì 4 Il libro è disponibile presso EDIZIONI LIPA