IL REGNO DI DIO
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
È simile a un granellino di senapa
Il seme ha un aspetto insignificante, ma dentro ha la vita, che svilupperà fiori meravigliosi. Cristo paragona il seme al regno di Dio, e la storia della Chiesa conferma il paragone. I pellegrini che vengono a Roma vanno a vedere la tomba di san Pietro e di san Paolo. Ma chi erano, quando vennero a Roma, questi due Ebrei sconosciuti? Chi faceva attenzione a loro? Cos’erano in mezzo alla magnificenza del potere e della grandezza imperiale? Eppure pochi secoli dopo, quando Alarico mise Roma a ferro e fuoco, ordinò ai suoi barbari di risparmiare le basiliche di san Pietro e san Paolo per venerazione agli apostoli della Chiesa.
Questi miracoli si ripetono nella storia. Tutti sembrano più forti della Chiesa, ma essa sopravvive a tutti, perché ha in sé la vita.
E gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami
Chi sono gli uccelli del cielo? Forse, dicono alcuni, i popoli o le persone diventati cristiani. Una Chiesa esteriormente forte e influente attrae a sé tanta gente, e nei periodi prosperi siamo tentati di vantarci della nostra forza. Ma non sta in questo la forza del regno di Dio. L’albero non è forte perché fra i suoi rami molti uccelli fanno il loro nido. Per essere forte deve avere radici profonde ed un tronco robusto capace di resistere alle tempeste. La tentazione di tanti sociologi oggi è cercare la ragione del successo della Chiesa nelle cause politiche e culturali. Sì, esse avranno sicuramente un’influenza sulle istituzioni ecclesiastiche, ma sono solo la terra da cui l’albero cresce. La sua vera forza è il seme della vocazione divina.
È simile al lievito
Anche il lievito è un elemento vivo, ancora meno appariscente del seme, perché si confonde con la pasta. Il seme esprime soprattutto la forza interiore della Chiesa e la sua crescita. Il lievito mostra la capacità della Chiesa di trasformare il mondo e di ribaltare i valori. Il vangelo non cambia la cultura di un popolo sostituendola con un’altra, ma porta a pienezza la tradizione esistente, e la valorizza. Questa vocazione è evidente specialmente oggi, in tempi di grandi migrazioni di popoli. Negli ultimi secoli la Chiesa è stata prevalentemente europea; ma oggi cristiano non vuol dire europeo. È l’ideale per il quale hanno combattuto gli apostoli slavi, i santi Cirillo e Metodio: Dio vuole essere glorificato in tutte le lingue e presso tutti i popoli.
IL VANGELO di tutto l’anno sono le riflessioni sul Vangelo festivo e feriale tratte dall’omonimo libro di padre Tomáš Špidlík.
Il libro è disponibile presso EDIZIONI LIPA |