La svolta vissuta dall’Europa nell’89 è stata possibile grazie anche all’impegno dei cristiani, che in alcuni casi hanno poi assunto ruoli di massima responsabilità civile e politica. Ma in quasi tutti i paesi dell’Est si assiste oggi ad un ritorno della vecchia guardia, di cui il libro propone due livelli di interpretazione: uno più immediatamente politico, l’altro, più ampio e approfondito, di tipo psicologico-culturale. Nei paesi dell’Est ci sono segnali della nascita di una democrazia “inculturata”, con caratteristiche che possono apportare elementi di novità alla democrazia anche in occidente.
Indice:
Introduzione * Tomáš Špidlík: Le difficoltà della democrazia nei Paesi slavi * François Rouleau: L’aquila bicefala e le due spade * Richard Čemus: Esiste una dottrina sociale delle Chiese ortodosse? * Veniamin Novik: La visione ortodossa del mondo * Jože Strgar: I cristiani nella politica dopo l’89 in Slovenia * Vinko Ošlak: I cristiani della Slovenia e il kairos politico * Jakov Jukić: Croazia: dall’eredità ideologica, attraverso la guerra in corso, fino alle tentazioni della secolarizzazione * Mirko Djordjević: L’onda di guerra e i germogli di speranza * Oto Mádr: la Repubblica ceca cinque anni dopo la “rivoluzione di velluto” * František Mikloško: La Chiesa cattolica in Slovacchia negli anni 1989-94 * Miklós Tomka: Cristiani e Chiese in Ungheria nella società e nella politica dopo il 1989 * Antoni Zięba: Osservazioni sulla situazione attuale della Polonia * Alexandru Cistelecan: L’eredità immediata del comunismo in Romania * Natal’ja Sacharova: Rendere visibile il volto autentico della Chiesa russa e udibile la sua voce.
Bisanzio, dottrina sociale ortodossa, Europa, Politica, visione ortodossa del mondo
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